Giovedì’ 26 aprile alle 21 al Circolo dei Lettori di Torino l’incontro per scoprire “Come il linguaggio determina la vita delle donne”.
Ma la violenza non è solo fisica, ne esiste un’altra, capace di insinuarsi pericolosamente nella mente di una donna, fin dall’infanzia. È l’aggressività di certe parole ed espressioni, pronunciate per strada, al lavoro, in famiglia. Sia con intenzione di offendere, ma anche senza pensarci. È un linguaggio preciso che duramente definisce il perimetro di azione delle donne, quello dei suoi pensieri e del suo corpo, accorciando prospettive e delimitandone azioni.
La raccolta di racconti “Brave con la lingua” (Autori Riuniti), nasce proprio da questa esigenza di riflessione. Riunisce voci, esperienze e visioni del mondo di quattordici autrici che hanno usato la narrazione come strumento per liberarsi dalle “parole chiuse”: chiuse sono le parole che incastrano le donne all’interno di definizioni errate. La convinzione che muove il libro, curato da Giulia Muscatelli, è che la condizione femminile nel nostro paese sia anche una questione di linguaggio.
Al Circolo dei lettori l’appuntamento è giovedì 26 aprile, ore 21, con la curatrice Giulia Muscatelli e alcune delle autrici, Noemi Cuffia, Chiara Pietta, Silvia Pelizzari, Silvia Greco, Francesca Manfredi, Romina Falconi, Elena Varvello, Domitilla Pirro, Vittoria Baruffaldi, Giulia Perona, Irene Roncoroni e Flavia Fratello.
Racconta Giulia Muscatelli: “Abbiamo chiesto a quattordici donne di raccontarci qual è stata l’espressione che le ha definite nel corso della loro vita. E poi, a ognuna di loro abbiamo chiesto di scriverne. La raccolta è il risultato di tante riflessioni, a volte anche dolorose, attorno a una singola affermazione. Ma, ancora di più, è la dimostrazione di come sia possibile uscire dalle gabbie linguistiche, e diventare, davvero, Brave con la lingua”.
Il ricavato delle vendite di “Brave con la lingua” è devoluto ad associazioni contro la violenza sulle donne.