Anna Castellari su CastellarInAria.net

Correndo sui cavallucci a dondolo. La fiaba di Silvia Greco

Le fiabe, ormai lo avrò ripetuto allo sfinimento, raccontano sempre la realtà. Quelle che ti entrano di più sono nate per i piccoli e continuano a crescere assieme a noi, fino alla vecchiaia. E il libro di Silvia Greco, Un’imprecisa cosa felice (Hacca Edizioni, Matelica 2017) racconta una fiaba di quelle lì.

Quelle che quando te le raccontano la prima volta, rimani a bocca aperta per quanto tutto – personaggi, situazioni, intreccio – ti sembri così irreale eppure così vicino alla tua, di realtà. Ho empatizzato con tutti i personaggi di questo libro. Da Marisa, intellettuale innamorata e amante di un mondo rurale che purtroppo non esiste quasi più, al suo ruspante compagno, zio di Marta-Stecco, la nipote ribelle e ben salda nella sua realtà. La giovane madre di Stecco, in apparenza severa e inscalfibile, la madre di Nino, poco attenta ma certamente provata dalla vita e dalle paturnie dell’ex marito. Personalmente mi sono affezionata perfino alle due gemelle tedesche figlie di quest’ultimo, che fanno da collante tra il mondo poco trasparente e molto losco del padre e quello fantastico, ingenuo e fatto di poche certezze del tenero protagonista, assieme a Stecco: Nino.

Nino che guarda il mondo con occhi grandi e appassionati, che non ha paura di affrontare difficoltà in apparenza insormontabili pur di rimanere attaccato alla sua realtà, che ama le cianfrusaglie, la mamma che lo maltratta, i ricordi del suo papà e del suo cavalluccio a dondolo sul quale sognava di correre.

Alcune persone, come Marisa, in questo libro sono magiche: capiscono al volo tutti gli altri, hanno le chiavi per renderli felici, non li giudicano e cercano in ogni modo di far diventare l’esistenza di tutti meno difficile. È decisamente personaggio chiave del libro, che vive un’esistenza breve e fugace ma intensa e piena di attenzioni verso gli altri.

Tutti, ma proprio tutti i personaggi, però, rimangono dentro di noi, ci fanno sperare che il mondo, alla fin fine, sia un posto bello in cui vivere: basta saper far combaciare i pezzetti, rendere la vita un gioco, e giocare con gli altri.

Nell’immagine di apertura: Arturo, il nostro gatto new entry, indeciso se bere il suo amato caffè o leggere il libro di Silvia Greco, forse attratto dall’immagine del cavalluccio o dalla dedica (vedi sotto).

Hashtag “gattosità”

Articolo originale qui:
http://castellarinaria.net/correndo-sui-cavallucci-dondolo-la-fiaba-silvia-greco/

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