Il titolo è già un indizio, «Un’imprecisa cosa felice» (Hacca editore). Il romanzo d’esordio di Silvia Greco racconta, facendo sorridere e commuovere, gli imprevedibili risvolti nelle vite strampalate di Marta, suo zio Ernesto e di Nino. Storie di chi non si arrende al dolore che la vita arreca a volte in maniera assurda, incredibile, persino goffa ma tremendamente lancinante nella sua durezza. I protagonisti del libro immersi in un’imprecisa campagna del Nord Italia, in un periodo storico non ancora inquinato dagli smartphone e dai social network riesce a cogliere la bellezza delle anime pure e della natura circostante ribellandosi ai drammi quotidiani. E regalando speranza e buonumore.